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VIVI LE FORZE ARMATE (Mini Naja)

 

Su l'ala del successo riscosso fra i giovani lo scorso anno, sono stati due i corsi 2011 di “Vivi le Forze Armate. Militare per tre settimane”, l’iniziativa del Ministero della Difesa.

Uno dei corpi più gettonati è stato anche quest'anno quello degli Alpini. Il centro Addestramento Alpino di Aosta ha ospitato, per ogni corso,  90 frequentatori nella Caserma “Monte Bianco” di La Thuile e 120 nella Caserma “Generale Cantore” in San Candido (Bolzano), una delle sedi del 6° Reggimento Alpini.

Durante le tre settimane, le novelle penne nere hanno svolto attività di topografia, orienteering, educazione fisica, primo soccorso, nozioni di sopravvivenza in ambiente montano, movimento in montagna, superato guadi, effettuato visite culturali e arrampicate ricevendo, nel contempo, nozioni di regolamenti e disciplina militare.

Ma chi sono questi ragazzi?

Il corriere della sera nel 2009 ha scritto un articolo sulla componente femminile di essi che vogliamo proporre.

 

«Alpino come il nonno». Chi sono le ragazze della mini-naia

VERONA - Occhialini, jeans attillati, capelli raccolti in una coda. «Questo è il sacco a pelo», dice serio il militare. Lei lo infila nello zaino mimetico. Che alla fine, raccolto e caricato sulle spalle l'intero equipaggiamento, la farà barcollare. Come barcolla l'altra ragazza, con gli stivali e la giacca di pelle lilla. E quella con la cintura a vita bassa, che scopre tre dita di pancia. La pioggia è sottile e insistente sulla caserma «Duca» di Montorio veronese. Clima da alpini. Ci sono cento ragazzi che assaggeranno un addestramento da soldati per 15 giorni. Con loro, 45 ragazze. Maschi con le facce tirate, i movimenti un po' impacciati. Le donne invece sorridono, più rilassate, e tranquillamente confessano una passione profonda. Perché sei qui? «Ho il Dna alpino». Mini-naia. Iniziativa del Ministero della Difesa. Per avvicinare i giovani all' esercito. Quando la naia (quella obbligatoria) venne abolita, qualcuno prevedeva una drammatica «crisi delle vocazioni». Che sembra smentita dai numeri: quest' anno le domande di arruolamento volontario nell' esercito sono state 48 mila, rispetto ai 12 mila posti disponibili. E da storie come quella di Lorena Beretta, vent' anni, venezuelana di padre italiano: «Mi sono trasferita in Italia - racconta con cadenza spagnoleggiante - per entrare negli alpini». Passione che sconfina nella venerazione: «Mio padre è un ex alpino, quando avevo dieci anni mi ha regalato il suo primo cappello. Lo conservo come una reliquia». Lo spolvera. A volte lo accarezza. Studia da veterinaria a Parma. Lo stage della mini-naia lo vive come un passaggio: «Voglio arruolarmi, serve forza di volontà. Non mi manca». Nella caserma veronese i 145 ragazzi, tra i 18 e i 22 anni, sono stati ricevuti: visite mediche, consegna di mimetiche, zaini, scarponi. Da ieri pomeriggio sono in montagna, nella caserma «Cantore» di San Candido (Bolzano). «Saranno buoni testimonial del nostro mondo e dei nostri valori - spiega il generale di corpo d' armata Armando Novelli, comandante delle Forze operative terrestri dell' esercito - La "crisi delle vocazioni"? Non esiste. Semmai il nostro problema è di non poter accettare tutti i ragazzi che fanno domanda». Intorno al generale, qualcuno scatta già sull' attenti. Altri ragazzi, intimoriti, provando per la prima volta il cappello con la penna se lo calano all' indietro con posa da rapper (subito corretti). Alla domanda "come vanno gli scarponi?", rispondono secchi: «Perfetti, molto comodi». Se i ragazzi raccontano di essere attratti da addestramento, disciplina, voglia di mettersi alla prova, le giovani elencano passioni più viscerali: «Mio nonno è un reduce di Russia - racconta Ileana Bersini, 22 anni - mio zio e i miei cugini sono alpini, sono cresciuta in questa tradizione». Dopo aver finito la scuola superiore, ha iniziato a lavorare. È un' impiegata. E precisa con una punta d' orgoglio: «Un lavoro ce l' ho e mi va bene. Io voglio arruolarmi per passione».

(Gianni Santucci - Corriere della sera, 15 settembre 2009)

 

 

 

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Ultimo aggiornamento 08 gennaio 2015